Demo-ipocrisia all’amatriciana. Il ruolo della carogna espiatoria.

Ciccione_napoletano2

Non lo conosco, non ne ho avuto modo, tempo e voglia.  C’è però una triste iperbole che andrebbe ripercorsa. Guardatelo! Qualcuno lo ha dipinto come un carnefice. Mi sa però che se non è un agnello, almeno in questa lunghissima e terribile vicenda, è sicuramente un capro (espiatorio, ovviamente). Quindi un ultimo. E come tale, tocca solidarizzare con lui.  E non per la maglietta che indossa, per il ruolo che rappresenta o altro ancora. Ce ne importa poco. Lui è il simbolo – per quanto grottesco – di un paese che non va. Guardate l’immagine che il Meridianista vi propone: un collage di notizie un pizzico contraddittorie. Si tratta della schermata del sito di Repubblica, catturata nel pieno svolgimento dei fatti. Ecco, lo specchio di una nazione dal ventre molle, incapace di gestire i fenomeni sociali. Mentre lui, Genny, come dice Alessandro Giuli del Foglio, quella sera ha di fatto evitato una carneficina. Ecco, l’Italia. Lo stivale di Maramaldo: prima la presunta trattativa con i tifosi e poi il più che presuntuoso provvedimento da regime. Un regime democratico, sia chiaro. Siamo pur sempre nel Bel Paese. Anche la Magistratura è Democratica. Anche Renzi è democratico. Pure il Pd è democratico. Non si vota per il premier, ma siamo lo stesso demo-costituzional-parlamentari. Davanti a ciò, il diritto di opinione sembra opzionale e discrezionale. Altro che libertà… “Mandela libero” si può dire ancora? Già, non serve più.

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